
Canyoning, il corso di specializzazione 2025 torna in Piemonte
Dopo diversi anni di assenza, il Corso di Specializzazione Canyoning 2025 fa il suo ritorno in Piemonte. Dal 23 al 27 giugno, il secondo modulo del percorso formativo nazionale si svolgerà presso il centro Lago Maggiore Canyoning, con attività operative nei canyon della Val d’Ossola.
Il primo modulo, già svolto sul Lago di Garda, ha avuto come base operativa il centro X-Adventure Outdoor Experience di Brentino. In quella fase, gli allievi hanno lavorato su diversi torrenti dell’area gardesana, approfondendo le tecniche di progressione individuale, la valutazione dei materiali e l’utilizzo di manovre avanzate, come teleferiche, ancore galleggianti e altri strumenti fondamentali per una progressione sicura.
Il secondo modulo sposterà l’attenzione su un aspetto centrale della professione: l’accompagnamento. Oggi più che mai, questa competenza è cruciale per le guide alpine che operano in forra.
Accompagnare in canyon: una sfida complessa
Il corso ha subito un’evoluzione significativa: l’accompagnamento non è più trattato in poche giornate, ma è ora oggetto di un modulo interamente dedicato. Questo perché accompagnare in canyon richiede strategie tecniche e tattiche specifiche, diverse da quelle utilizzate in ambiente montano, fondate su un’interazione continua con l’elemento acqua.
L’acqua, infatti, è al tempo stesso guida e possibile pericolo. La guida deve saper "leggere il fiume", prevederne i comportamenti e adattare le scelte operative per garantire la sicurezza del gruppo.
Una giornata speciale sull’acqua viva
Il programma include anche una giornata intensiva presso il Campo Slalom di Ivrea, uno dei centri federali più tecnici per la canoa fluviale. Qui verranno affrontati temi fondamentali come la sicurezza in acqua mossa, il nuoto in corrente, la lettura del fiume e la gestione delle criticità in ambiente fluviale.
Progressione accompagnata attiva e passiva
Le guide alpine sono già esperte nella gestione dei gruppi, ma il canyoning introduce una nuova dimensione: la progressione accompagnata attiva, in cui la guida non si limita ad assistere, ma insegna, guida e forma i partecipanti lungo il percorso. Questo approccio trasforma la guida in istruttore e promotore della disciplina, andando oltre il semplice ruolo operativo.
Contenuti tecnici di alto livello
A conferma del livello raggiunto, il modulo prevede anche lo studio di due testi tecnici fondamentali:
1. Manuale di tecniche e manovre in corda, per la gestione di situazioni complesse in canyon.
2. Manuale sul rischio acquatico, frutto di 3-4 anni di lavoro, in fase di pubblicazione in ambito UIAGM, dedicato alla gestione del rischio in ambienti fluviali e torrentizi.
Entrambi i volumi, di circa 100 pagine ciascuno, rappresentano strumenti di riferimento e approfondimento che arricchiscono il corso con contenuti di altissimo valore.
Un investimento per il futuro
Il Corso di Specializzazione Canyoning non è solo un obbligo formativo, ma un’occasione di crescita professionale. Offre competenze nuove e concrete prospettive lavorative. È un percorso intenso, tecnico, coinvolgente, che impegna per quasi dieci ore al giorno e lascia un segno profondo nella formazione dei partecipanti.
Il terzo modulo, previsto per settembre 2025, si terrà probabilmente in Valle d’Aosta o in Liguria e sarà incentrato sull’insegnamento delle tecniche: un ulteriore passo per consolidare il canyoning come disciplina strutturata e qualificante all’interno della professione della guida alpina.