Attrezzatura e metodi - Progressione su ghiaccio

montura

Terreno difficile - Livello arancio


Il terreno misto presenta risalti brevi, ma abbastanza articolati, brevi pendii di ghiaccio, tratti di cresta affilata. In discesa, il cliente non è più in grado di scendere "faccia a valle" o di progredire in conserva.
La guida e il suo cliente non procedono contemporaneamente.
La guida, su terreno misto con l'ausilio di spuntoni, gendarmi e altri punti di attrito della sola corda, assicura il cliente nei passaggi più esposti; diversamente su cresta utilizzerà altre tecniche.
Esiste il pericolo di scivolamento o rotolamento e, data la pendenza del terreno, dopo l'arresto della caduta il carico da sopportare è rilevante.
In salita su pendio, la guida ordina al cliente di fermarsi e, dopo aver superato il breve passaggio, cerca una buona posizione poi, rivolto verso quest'ultimo, lo assicura tenendo la corda ben tesa e salda tra le mani.
In salita su cresta, se possibile, ci si dispone dalla parte opposta della cresta creando così una sicurezza a contrappeso. Nel caso in cui la guida abbia a disposizione un ancoraggio, potrà farsi assicurare dal cliente.

In discesa su cresta affilata, dove è impossibile procedere con il cliente davanti o dalla parte opposta, la guida potrà assicurare il cliente a contrappeso disponendosi dal lato opposto della cresta e filando la corda nel nodo auto-bloccante, oppure sullo stesso lato del pendio se decide di calarlo utilizzando la piccozza come ancoraggio.

In discesa su pendio, dopo che il cliente ha percorso il risalto più esposto, la guida gli ordina di fermarsi mantenendo una posizione sicura e stabile. Se disponibile uno spuntone, ordina al cliente di avvolgervi la corda attorno o di collegare la corda a un ancoraggio. In seguito raggiungerà il cliente che recupererà la corda ammucchiandola davanti ai propri piedi.
In questo modo, la guida potrà riavvolgerla tra le mani nel modo corretto. Nel caso si ritrovi con più corda del necessario per la progressione futura potrà recuperarla, se legato con il nodo auto-bloccante, attraverso lo stesso, prima di riavvolgerla sul busto o filarla nel sacco.

Sempre in discesa, provenendo da un terreno meno esposto, la guida, dovendo osservare il pendio sottostante, prima di affacciarsi sull'orlo avrà cura di far indietreggiare il cliente in posizione sicura e, dopo aver deciso la strategia di assicurazione da adottare, ripristinerà la propria posizione. La posizione del cliente fermo e non auto-assicurato deve escludere assolutamente la possibilità di scivolamento o caduta e lo stesso va informato sulla pericolosità dei suoi spostamenti (anche per la guida).
Esposizione del pendio, peso ed esperienza del cliente possono richiedere una capacità di tenuta maggiore, realizzabile con la piccozza o facendo passare la corda attorno a spuntoni solidi e ben definiti o, in mancanza di questi, adottando la sicurezza a spalla.

La sicurezza a spalla:
La posizione deve essere stabile, da seduti o in piedi, con la faccia rivolta verso valle, il busto leggermente ruotato e una gamba in opposizione. Dal cliente, la corda passa sotto l'ascella della guida rivolta verso valle per poi uscire sopra la spalla opposta.

In questa posizione, un'eventuale trazione verso il basso inclina il busto della guida contro la parete, favorendone la stabilità. L'attrito della corda, passata sullo spigolo della cresta, contribuisce in modo notevole all'assorbimento del carico.
La sicurezza a spalla è utilizzata ogniqualvolta gli ancoraggi disponibili si rivelino aleatori o non disponibili. È compito della guida il saper valutare la resistenza e l'idoneità degli spuntoni utilizzati.

 

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