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Guida Alpina, il marchio della professionalità

Ad agosto 2016 il Collegio Nazionale delle Guide Alpine Italiane, nell’ambito di una riorganizzazione interna, ha istituito una Commissione contro l’abusivismo che lo scorso dicembre ha preso la sua forma definitiva. Il collettivo si occupa nello specifico di raccogliere le segnalazioni che le vengono sottoposte e di vigilare sulle diverse realtà che operano sul territorio italiano al di fuori della legge, la n. 6 del 2 gennaio 1989 che disciplina la professione delle Guide stesse e l’accompagnamento in montagna. Lo scopo è prima di tutto quello di adempiere ai compiti assegnati dalla stessa normativa giuridica al Collegio, ovvero quello di tutelare gli utenti che inconsapevolmente possono affidarsi a figure non autorizzate, ovvero non iscritte all’albo. La vigilanza naturalmente continuerà ad essere rivolta anche all’interno del Collegio delle Guide ed ove si verificassero casi di abuso o di altro reato da parte degli iscritti, verranno vagliati dalle Commissioni disciplinari ed inviati nei casi previsti alla Magistratura, in un'etica di massima trasparenza e correttezza.

La Guida Alpina Stefano Michelazzi, responsabile della Commissione contro l’abusivismo, spiega le ragioni hanno portato all’istituzione del collettivo.

 

“Il mercato di ciò che ormai comunemente viene definito Outdoor, ovvero le attività che vengono svolte in ambiente naturale, è ad oggi una risorsa sia culturale che economica in evidente attivo. Risulta piuttosto ovvio, che diverse realtà tentino di inserirsi in quest'ambito per poterne beneficiare in termini di riconoscimento economico come anche di merito. L'esercizio di queste attività deve attenersi a quei criteri stabiliti da quelle normative atte a regolare le differenze tra dilettantismo e professionismo al fine di tutelare le garanzie di coloro i quali si affidano ad un'organizzazione.

Le Guide Alpine italiane nella loro veste di ente pubblico hanno tra i diversi compiti anche quello di vigilare affinché negli ambiti di loro competenza, questo confine tra dilettantismo e professionismo sia ben evidenziato ed affinché chi opera in questi campi, rispetti quelle norme di garanzia espresse dalla Legge 2 gennaio 1989 n°6, la quale garantisce a chi si affida ad una guida, per attività che si inseriscono in un contesto di rischio elevato, di poter usufruire del servizio reso da un professionista accreditato, valutato secondo criteri stabiliti da standard definiti dalla legge.

L'atteggiamento più pericoloso in questi ambiti è senz'altro quello dell'abusivismo. Abusare significa andare oltre il limite comune ed oltre le norme di comportamento civile, quindi chi pratica abusivismo in merito alle leggi, commette un reato e reca un danno alla società oltre al fatto, molto grave, che il suo comportamento potrebbe recare danno anche all'eventuale cliente, il quale spesso ignaro, si affida alla sedicente guida senza alcuna garanzia di competenza e senza assicurazione, la quale anche se stipulata non coprirebbe mai i danni causati da una figura non riconosciuta o come detto: abusiva.

Le Guide Alpine italiane in tal senso stanno operando per mettere un freno a questa situazione che si può definire dilagante e che può, se non arrestata, diventare un fenomeno estremamente pericoloso, anche con la creazione di una Commissione apposita che assorbe le segnalazioni di professionisti o di privati cittadini, prendendole in carico, analizzandole e dove opportuno segnalandole alla magistratura.

Per nostra tradizione, per cultura, per quel senso di appartenenza al mondo della montagna, nostro terreno d'origine, silenzioso ma non occultabile, le Guide Alpine sono sempre state più vicine alla pratica piuttosto che alla chiacchiera e finora pochi sono stati i momenti che ci hanno visti esporci su i tanti temi che la nostra categoria conosce più di ogni altra, ma i tempi cambiano e le condizioni cambiano. L'allarme che ha fatto scattare la molla della comunicazione più ampia è quel senso di responsabilità che ci appartiene, nei confronti dei frequentatori del mondo outdoor, siano essi nostri clienti o liberi frequentatori degli ambienti naturali, che a noi si accomunano nell'amore per l'ambiente stesso. Certo, non siamo infallibili, è una condizione riservata, forse, ad esseri soprannaturali e noi non lo siamo!

Siamo però una categoria di professionisti, con due secoli di storia alle spalle, con una dedizione unica nei confronti di chi ci si affida come si può ben rilevare dal sacrificio di molti nostri colleghi che per la salvaguardia dei loro clienti, non hanno pensato un momento a mettere a repentaglio la loro stessa vita.

Una scelta di vita la nostra, di cui non ci lamentiamo di certo, ma che pretendiamo sia una garanzia indiscutibile per quelle persone che intendono avvalersi di una guida per accedere alla realizzazione di quei sogni che potrebbero essere il senso di un'intera vita, ma che se male gestiti, se gestiti da ciarlatani, si possono trasformare in un incubo.

La vita non ha prezzo e metterla nelle mani di chi ci offre uno sconto ma non ci offre alcuna garanzia è una roulette russa!

Eventuali segnalazioni in merito a presunti abusi di professione si possono inviare a: [email protected]. oggetto: abusivismo, non dimenticando di indicare il proprio nome, cognome e telefono per essere eventualmente contattati”.

 

Foto "In cima al Cervino" - Stefano Michelazzi



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