News dal mondo



Friuli, oltre 31 milioni per lo sviluppo della montagna

TRIESTE – Il Friuli investe sulla montagna: 31 milioni di euro per contrastare l’abbandono delle terre alte e aiutarle nello sviluppo. Le misure sono contenute nel Programma Operativo Regionale (POR) del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale del Friuli Venezia Giulia nella parte “Montagna e Aree interne”.

La Strategia per la Montagna consiste nell’attuazione per gli 83 comuni interamente montani del Friuli Venezia Giulia di misure che hanno l’obiettivo di contrastare l’abbandono del territorio da parte delle nuove generazioni e la riduzione dei servizi primari e di bloccare il fenomeno della diminuzione del numero delle imprese in montagna, anche a causa della dimensione ridotta delle stesse rispetto alla media regionale.

A supporto di questa strategia sul POR FESR 2014-2020 è stata prevista una riserva finanziaria per i progetti di innovazione realizzati nei comuni montani, per le piccole e medie imprese e per migliorare l’efficienza energetica.

Per quanto riguarda le Aree interne che delimitano comunque aree montane, la Regione ha dato la sua adesione alla Strategia nazionale per le Aree interne del Paese, individuando tre ambiti scelti sulla base dei criteri elencati nell’Accordo di partenariato siglato con lo Stato.

Si tratta dell’Alta Carnia con un territorio di 996,44 chilometri quadrati e 20.799 abitanti; delle Dolomiti Friulane (897,13 chilometri quadrati e 26.753 abitanti) e della zona del Canal del Ferro – Val Canale( 875,48 chilometri quadrati e 11.045 abitanti). Per ogni territorio si definirà un Progetto d’area (già approvata la bozza di quello dell’Alta Carnia che farà da apripista) composto da due diverse tipologie di intervento, definite Azioni.

Saranno così previste Azioni di Sviluppo locale, a sostegno dei sistemi socioeconomici locali, finanziate con i fondi POR FESR, nonché con il Fondo Sociale Europeo (FSE) e con il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) e integrate secondo temi catalizzatori che comprendono la tutela del territorio e delle comunità locali, la valorizzazione delle risorse naturali, culturali e del turismo sostenibile, i sistemi agroalimentari e di sviluppo locale, il risparmio energetico e le filiere locali di energia rinnovabile, il saper fare e l’artigianato e il consolidamento e lo sviluppo delle attività produttive in un’ottica di filiera o di sistema locale, favorendo l’innovazione, sia nei processi produttivi che nelle pratiche di accesso al mercato.

Parallelamente saranno definite Azioni per l’adeguamento dei servizi essenziali, finanziate con risorse statali, che riguarderanno in particolare i settori dell’Istruzione, della Salute, della Mobilità e Trasporti locali. I soggetti coinvolti in questo Accordo Quadro saranno i Comuni, in forma associata, la Regione (Autorità di gestione di POR FESR, POR FSE, PSR), lo Stato (ministeri competenti nelle materie del Progetto d’area) e i Gruppi di Azione Locale (GAL) con funzioni a carattere operativo, mentre il finanziamento avverrà attraverso l’Investimento Territoriale Integrato (ITI Aree Interne) per il quale esiste una riserva finanziaria specifica in ogni Programma comunitario POR FESR, POR FSE e PSR (misura LEADER).

In particolare nel POR FESR sono previsti per le Aree interne finanziamenti per 4.320.000,00 euro sull’azione 2.3 – Investimenti in macchinari, impianti e beni intangibili e per 2.020.000,00 euro sull’azione 3.1 – Linea 3 – Riduzione consumi di energia primaria nelle strutture sociosanitarie per anziani non autosufficienti.

Sommando quindi tutti i finanziamenti previsti sui vari fondi (POR FESR per 6.340.000,00 euro, POR FSE per 5.000.000,00 di euro, PSR – Misura LEADER per 4.000.000,00 di euro) con le risorse statali inserite nella legge di Stabilità per 11.220.000,00 euro, ecco che le risorse messe a disposizione nel periodo di Programmazione assommano a 26.560.000,00 euro per le Aree interne, cui si aggiungono i 4.660.000,00 euro delle strategie per la Montagna, per un totale di 31.220.000,00 euro, a dimostrazione dell’attenzione particolare che la Regione ha per l’area montana.

 

fonte: montagna.tv



Documenti da scaricare in PDF